Discorso del Santo Padre Francesco alla Comunità degli Scrittori di “La Civiltà Cattolica”

Papa Francesco
14 giugno 2013

La prima è dialogo. Voi svolgete un importante servizio culturale. Inizialmente l’atteggiamento e lo stile della Civiltà Cattolica furono combattivi e spesso anche aspramente polemici, in sintonia con il clima generale dell’epoca. Ripercorrendo i 163 anni della rivista, si rileva una ricca varietà di posizioni, dovute sia al mutare delle circostanze storiche, sia alle personalità dei singoli scrittori. La vostra fedeltà alla Chiesa richiede ancora di essere duri contro le ipocrisie frutto di un cuore chiuso, malato. Duri contro questa malattia. Ma il vostro compito principale non è di costruire muri ma ponti; è quello di stabilire un dialogo con tutti gli uomini, anche con coloro che non condividono la fede cristiana, ma «hanno il culto di alti valori umani», e perfino «con coloro che si oppongono alla Chiesa e la perseguitano in varie maniere» (Gaudium et spes, 92).

Sono tante le questioni umane da discutere e condividere e nel dialogo è sempre possibile avvicinarsi alla verità, che è dono di Dio, e arricchirsi vicendevolmente. Dialogare significa essere convinti che l’altro abbia qualcosa di buono da dire, fare spazio al suo punto di vista, alla sua opinione, alle sue proposte, senza cadere, ovviamente, nel relativismo. E per dialogare bisogna abbassare le difese e aprire le porte. Continuate il dialogo con le istituzioni culturali, sociali, politiche, anche per offrire il vostro contributo alla formazione di cittadini che abbiano a cuore il bene di tutti e lavorino per il bene comune. La «civiltà cattolica» è la civiltà dell’amore, della misericordia, della fede.