Kazakhstan, il Papa ai giornalisti in volo: grazie per il vostro aiuto
Gabriella Ceraso e Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano
È iniziato il 38° viaggio apostolico di Francesco: tre giorni a Nur-Sultan nel cuore dell’Asia per partecipare al Congresso dei Capi delle religioni mondiali e tradizionali. Un’occasione, come ha detto all’Angelus di domenica scorsa, per dialogare da fratelli, animati dal comune desiderio di pace. Il decollo da Roma-Fiumicino alle 7.36. Ai giornalisti del seguito l’augurio di un buon lavoro
Una colomba, un ramo d’ulivo, le mani giunte, quelle dei “messaggeri di pace e unità”. Nel Logo e nel Motto le parole chiave del 38° Viaggio apostolico di Papa Franceso, iniziato questa mattina e che lo vedrà fino al 15 settembre nell’Asia centrale, il Kazakhstan, ex Repubblica sovietica lungo l’antica via della seta, stretta tra Cina e Russia, crocevia di culture, fedi e etnie diverse. Occasione è la partecipazione al VII Congresso dei Leader delle Religioni mondiali e tradizionali, per ribadire il contributo positivo delle fedi alla concordia tra i popoli. Ma il Pontefice va anche per incontrare, incoraggiare e rinnovare nella fede la piccola comunità cattolica locale, meno dell’1% dei 19 milioni di abitanti, ma apprezzata, in un contesto religioso-culturale tanto variegato.
La partenza
ntorno alle 6.30 il Papa si è trasferito in auto da Casa Santa Marta all’aeroporto di Roma-Fiumicino, dove si è imbarcato su un Airbus A330 di ITA Airways. L’aereo è decollato alle 7.36, destinazione Nur-Sultan, l’avvenieristica capitale kazaka nota fino al marzo 2019 come Astana.