Dialogo e fratellanza, al via gli Incontri Teologici del Mediterraneo di Rijeka

Si apre questa sera in Croazia la terza edizione della manifestazione sul tema “Cristianesimo e islam: al servizio della fratellanza in un mondo diviso”, organizzata dall’arcidiocesi. Per la prima volta partecipano giovani teologi e docenti musulmani. Il 16 luglio suor Becquart, sottosegretario del Sinodo dei Vescovi, interviene su “Sinodalità, ecumenismo e dialogo interreligioso”

Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano

Il tema del dialogo con l’Islam per la costruzione di un mondo fraterno, è al centro della terza edizione degli Incontri Teologici del Mediterraneo di Rijeka, che si apre questa sera, 14 luglio, nella Casa pastorale Domus Laurana, a Lovran, sulla costa adriatica croata. Tra i 38 studenti e dottorandi in teologia presenti fino al 20 luglio, in questa località turistica del Quarnaro, ci saranno per la prima volta nove musulmani, come tra i cinque docenti ci sarà il teologo islamico Benjamin Idriz, imam di Penzberg in Germania. Quindici saranno gli studenti ortodossi, otto i cattolici e sei i protestanti, in gran parte da Croazia, Serbia, Bosnia ed Erzegovina, ma anche da Grecia, Francia, Austria e Germania.

Lunedì il saluto di Uzinić e il messaggio di Abdelsalam

Dopo la celebrazione eucaristica di questa sera, i lavori entreranno nel vivo lunedì mattina con la relazione introduttiva dell’arcivescovo di Rijeka-Fiume Mate Uzinić, promotore degli Incontri assieme a un gruppo organizzativo di teologi e biblisti, sul tema “Cristianesimo e islam: al servizio della fratellanza in un mondo diviso”. Verrà letto, tra gli altri, anche un messaggio del giudice Mohamed Abdelsalam, segretario generale del Premio Zayed per la Fratellanza Umana e testimone del dialogo che ha portato alla storica firma, il 4 febbraio 2019 ad Abu Dhabi, del Documento sulla Fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune, da parte di Papa Francesco e del Grande Imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyeb.

Le lezioni dei cinque docenti e i lavori di gruppo

Ogni mattina, da martedì a venerdì, è prevista una lezione frontale dei cinque docenti, che nel pomeriggio approfondiranno i diversi aspetti del tema con gli studenti, coordinando altrettanti gruppi di lavoro. Il primo relatore sarà il teologo croato Tomislav Kovač, direttore del Dipartimento di Teologia fondamentale presso la Facoltà cattolica di Teologia a Zagabria. Seguiranno Benjamin Idriz, imam e teologo della comunità islamica di Penzberg in Germania, e la teologa ortodossa greca Angeliki Ziaka, docente di studi religiosi e responsabile della Commissione di studi islamici presso la Facoltà di teologia dell’Università Aristotele di Salonicco. E concluderanno gli Incontri le lezioni del teologo protestante Ulrich Schmiedel, professore di cristianesimo globale all’Università di Lund in Svezia, e di Zilka Spahić-Šiljak, docente di studi di genere, direttrice accademica dell’University Gender Resource Center (UNIGeRC) dell’Università di Sarajevo.

Martedì l’incontro pubblico con suor Becquart del Sinodo dei Vescovi

Due gli incontri pubblici nel corso della settimana. Il primo, la sera di martedì 16 luglio, sarà con suor Nathalie Becquart, sottosegretario del Sinodo dei Vescovi, sul tema “Sinodalità, ecumenismo e dialogo interreligioso”. La religiosa ha un’esperienza pluriennale di dialogo cristiano-musulmano in Francia, specialmente con i giovani. Il secondo, la sera di mercoledì 17 luglio, vedrà i cinque docenti dibattere sul tema degli Incontri Teologici del Mediterraneo, in una tavola rotonda nella sala conferenze dell’arcivescovado di Rijeka.

Uzinić: due fedi che possono operare per la fraternità

In un’intervista al sito bosniaco Polis.ba, l’arcivescovo Mate Uzinić, sottolinea che il dialogo tra cristiani e musulmani, soprattutto a livello teologico, può aiutare le due comunità di fedeli “a smettere di essere causa di divisione, per poter essere al servizio della fraternità”. Ma per dialogare “è necessario trovare interlocutori”, come Papa Francesco l’ha trovato nel grande Imam Ahmad Al-Tayyeb. e la sua teologia, e quesio nel Papa e le sue riflessioni”. Con la scelta del tema di questa terza edizione degli Incontri, spiega Uzinić, “vogliamo incoraggiare gli studenti di teologia della nostra Regione, gravata da divisioni e odi, a ritrovare interlocutori gli uni negli altri. E iniziare a costruire un mondo migliore, senza divisioni, anche nei Balcani”.

Non confini ma ponti, il dialogo non è mai un pericolo

Incontri come quello che si apre oggi a Lovran, per l’arcivescovo di Rijeka, possono trasmettere ai cristiani e ai musulmani il messaggio “che il dialogo con i membri di altre comunità religiose non ci mette in pericolo, che parlando con gli altri non rinunciamo a noi stessi, che questo non significa sincretismo religioso, ma che questo dialogo, che ci aiuta a conoscere gli altri, in realtà ci incoraggia a essere noi stessi ancora migliori, più autentici”. Senza questa apertura e dialogo, per monsignor Uzinić, “gli altri sono una minaccia per noi, ci fanno paura, sono nostri nemici. Il risultato è la chiusura, e molto spesso il fondamentalismo religioso, che ci porta a diventare nemici degli altri. E in effetti, allora siamo nemici sia di noi stessi che della nostra religione che pensiamo di difendere”. I confini e gli ostacoli che poniamo tra noi, conclude, “non ci salveranno e non possono salvarci, ma i ponti che vogliamo costruire tra noi possono e lo faranno. Il dialogo è uno di questi ponti”.

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