Gallagher in Bosnia ed Erzegovina: i leader religiosi siano custodi di pace

Da Sarajevo a Medjugorje, il segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati in viaggio dal 17 al 20 marzo scorsi. Incontri con i leader politici, i rappresentanti della Chiesa locale e di altre confessioni religiose

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Estratto

Dialogo ecumenico e interreligioso

Sabato 19 marzo, il segretario per i Rapporti con gli Stati ha tenuto in Nunziatura un incontro con i rappresentanti delle Chiese cristiane e di altre confessioni religiose. Citando Papa Francesco, il presule ha ricordato che i leader religiosi sono i primi custodi della pace in Bosnia ed Erzegovina, e ha auspicato che il dialogo tra le Comunità religiose in questo Paese ricostruisca e mantenga i ponti esistenti, l’unica struttura capace di tenerci vivi e di garantirci un futuro, non scoraggiandoci per le difficoltà, che possono talvolta sorgere. A loro volta, i partecipanti hanno espresso il loro desiderio di recarsi a Roma per visitare il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso ed il Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani.

In seguito, monsignor Gallagher ha visitato il Centro di accoglienza temporaneo a Ušivak, incontrando alcuni rifugiati. Nel pomeriggio, giungendo a Mostar, ha incontrato, nell’episcopio, il sindaco Mario Kordić e poi i vescovi della Bosnia ed Erzegovina, i quali hanno presentato il lavoro pastorale della Chiesa locale, l’impegno ecumenico e interreligioso, nonché alcune sfide come, per esempio, l’emigrazione dei cattolici. Inoltre, i presuli hanno espresso il loro forte sostegno all’integrazione europea della Bosnia ed Erzegovina.

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